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A seguito dell'articolo sugli Akhal-tekè pubblicato sul numero 9 di Settembre 2001 della rivista "Il Mio Cavallo" molte lettere di protesta e delusione sono state spedite alla redazione e al direttore responsabile di tale pubblicazione mensile, ne inserisco solo 2 in questa pagina: la prima perchè dell'associazione italiana di razza e la seconda perchè è la mia.
Quest'ultima è stata effettivamente pubblicata da "Il Mio Cavallo" sul numero 12 di Dicembre 2001.
Alla redazione della rivista
“IL MIO CAVALLO “
La notizia che finalmente si parlasse di Akhal Tekè sulla rivista “IL MIO CAVALLO “ ci ha fatto veramente piacere e con entusiasmo abbiamo collaborato quando telefonicamente il Vs giornalista, ci ha interpellato in luglio.
Avevamo dato la ns disponibilità nel collaborare per fornire fotografie e dati che potevano essere utili ma il Vs giornalista ci ha precisato che l’articolo era già stato fatto e le fotografie già pronte per la pubblicazione.
Con grande ansia abbiamo atteso il momento della pubblicazione e purtroppo siamo rimasti delusi delle innumerevoli sciocchezze che sono state scritte su questa razza.
Quali rappresentanti dell’Associazione Italiana Akhal Tekè, ci teniamo a precisare che non siamo per niente d’accordo su quanto è stato pubblicato .
L’articolo ha danneggiato e nascosto le vere qualità del cavallo Akhal tekè.
Vi elenchiamo solo alcuni errori plateali scritti sull’articolo :
1) non è vero che la razza non ha ricevuto una selezione di tipo moderno : la selezione è severa e meticolosamente ordinata dallo stud book di Mosca dove viene registrato il sangue dal 1927
2) non è vero che ci sono branchi di cavallo allo stato semi brado, ma tutti i cavalli akhal tekè puri sono custoditi gelosamente e selezionati accuratamente.
3) i risultati a livello sportivo sono notevoli e potremmo riempire la pagina elencando i migliori risultati di parecchi soggetti , considerando inoltre il numero poco elevato di soggetti presenti nel mondo (sullo stud book n° 9 del 1997 sono dichiarati meno di 3000 soggetti puri)
4) la mitica impresa voluta da Stalin nel 1935 fù di 4.360 Km da Aschabad a Mosca e non di 400 Km !!!
5) l’altezza del cavallo Akhal Tekè non è affatto limitata a 1,55 m. Ci sono soggetti con altezze superiori al metro e sessanta e comunque questa misura non pregiudica una buona prestazione a livello sportivo. In Unione Sovietica , dove è presente il maggior numero di soggetti , il cavallo Akhal Tekè è utilizzato in tutte le discipline sportive : dressage, salto ostacoli , completo , corse in pista a galoppo , endurance e in numeri spettacolari nel circo .
6) il carattere del cavallo A.T. è sì docile e tranquillo , ma se maltrattato e usato male diventa scontroso e testardo. Se si stabilisce un buon rapporto è un cavallo con doti eccezionali e una resistenza inesauribile su tutti i percorsi e in tutte le discipline .
7) ….e molto discutibili sono inoltre le fotografie che non esaltano le vere doti estetiche della razza
Ma chi vi ha suggerito le notizie pubblicate sul servizio ??? Le fonti che danno informazioni corrette , oggi fortunatamente sono numerose. Su Internet , molti sono i siti specializzati su questa razza .
Ci dispiace molto vedere sprecato dello spazio su una rivista di settore , e non dare una corretta informazione .
Se intendete correggere e rivedere i vostri errori , siamo a vostra disposizione per darvi le corrette informazioni su questa razza disponendo di un archivio a livello mondiale e riteniamo di essere sufficientemente competenti essendo rappresentanti in Italia dell’Associazione mondiale della razza .
Cordiali saluti
Associazione Italiana Akhal Tekè
Mino e Sandra Denti TRAVAGLIATO 26 SETTEMBRE 2001
Roma, 29 Settembre 2001
Gentile Signor Direttore,
sono Eugenia Caprilli e Le scrivo a proposito dell’articolo sugli Akhal-tekè pubblicato sul numero 9 di Settembre della Sua rivista. Purtroppo devo comunicarLe la mia insoddisfazione su certi punti importanti di quell’articolo.
Premetto che non sarei incompetente avendo montato per molto tempo in un allevamento di Akhal-tekè e avuto quindi modo di apprezzare e soprattutto conoscere questa razza di cavalli in Italia e in Germania , ai quali ho continuato ad interessarmi anche dopo essere passata in altre scuderie.
L’impressione generale che viene data al lettore è che il cavallo sia bello, ma privo di “cuore” e incapace di grandi prestazioni sportive, cosa assolutamente falsa, esistono diversi risultati più che rilevanti ottenuti da soggetti di questa razza:
-Arab: fondatore di una linea di sangue , per 3 anni ha vinto il Salto Ostacoli del Campionato Russo di tutte le razze sovietiche (sono 42) saltando 2,12 m nel 1936 e, sempre lui, ha anche partecipato nel 1935, alla Ashkhabad-Mosca, la quale non fu di soli 400 km (a 400 km da Mosca non c’è nessuna capitale del Turkmenistan, e indovini cos’è Ashkhabad? Ma….aprire un atlante?), ma bensì di 4360 km che furono percorsi in 84 giorni, di questi furono 360 i km percorsi nel deserto del Kara-kum in 3 giorni senza assistenza e quindi praticamente senza acqua. Arab è anche il padre di Absent.
-Absent: ha vinto non una, ma bensì 4 medaglie olimpiche di dressage in 3 olimpiadi consecutive: 1960, Roma: oro individuale; 1964, Tokio: bronzo individuale e a squadre; 1968, Città del messico: argento a squadre e 4° individuale. E’ stato dichiarato “Migliore cavallo sportivo del mondo” (vd pag 14 del libro di Igor Bobilev: “Le grand livre du cheval en Russie” edito sia a Parigi che a Losanna).
-Tekè Espadron: per la verità solo in parte Akhal-tekè (credo per 3/4), argento di Salto Ostacoli alle olimpiadi del 1980.
-Gurgen: tra i 2 e i 4 anni ha corso 20 volte, di queste 5 volte ha vinto, 3 volte è arrivato secondo, 4 volte terzo e 1 volta quarto con tempi da purosangue inglese.
-Polotli: per 5 o 6 anni ha vinto tutto quello che poteva vincere in corsa, endurance, morfologia... è stato anche Breed’s Champion dal 1973 al 1977.
-Dasht: nipote di Gelishikli (fondatore di una linea di sangue), attualmente stallone a Stavropol, è stato anche lui un campione in pista, ora non mi metterò ad elencarle tutti i suoi risultati, ma sullo Stud-book n.9 ci sono ben 2 pagine solo di risultati suoi!
-Tarlan: ha vinto una maratona a Mosca nel 1947 , svoltasi in 5 giorni, c’erano da percorrere 100 km al giorno (quindi per un totale di 500 km), hanno partecipato oltre 600 cavalli e lui ha vinto con più di 6 ore di vantaggio sul secondo arrivato.
-Poligon: ha saltato 2,25 m in alto
-Perepel : ha saltato in lungo 8,78 m.
-Pjiadà: nipote di Polotli, di proprietà dell’attuale presidente del Turkmenistan, è attualmente uno dei migliori corridori in pista nel suo paese su varie distanze e con velocità da Purosangue, la vittoria più importante nel 2001 l’ha conquistata nella gara principale nel giorno in cui il Turkmenistan festeggia l’indipendenza dalla Russia.
E questi sono soltanto alcuni, non hanno forse compiuto grandi prestazioni sportive? O pensate che siano eccezioni buone a confermare la regola e che, ad esempio, la razza Hannover ha prodotto molti più campioni? Ma avete fatto un confronto di percentuali? Quante migliaia di Hannover esistono al mondo e quanti sono stati campioni e quanti Akhal-tekè esistono al mondo (appena 3000) e quanti sono stati campioni?
Nella scheda ” Le caratteristiche di un cavallo misterioso ” non sono d’accordo coi seguenti punti:
Altezza: non capisco questa insistenza, che si trova anche nel testo, sulla bassa statura che dovrebbe pregiudicare la qualità delle prestazioni sportive, primo perché anche i purosangue arabi sono bassi, e più dell’Akhal-tekè, ma qualcuno ha forse il coraggio di metterne in dubbio le doti atletiche? E secondo perché in molte discipline per le quali l’Akhal-tekè è portatissimo, trattandosi di una razza molto versatile, la statura non è comunque così fondamentale, e non parlo solo del fondo, ma anche di dressage, completo, attacchi, corse (tra l’altro l’Akhal-tekè è una delle poche razze di cavalli, se non l’unica, a riuscire a rivaleggiare col Purosangue inglese in velocità e sulle stesse distanze!) e sì, anche di salto ostacoli, vari soggetti sono stati in grado di saltare anche più di 2 metri, uno lo vidi io personalmente circa 5 anni fa. Inoltre nel testo dell’articolo si afferma che l’altezza “raramente supera il metro e cinquantasette centimetri al garrese.Va però detto che alcune linee di sangue, sebbene minoritarie vanno oltre il metro e sessanta” , per poi nella scheda dare per altezza massima il metro e cinquantacinque, un minimo di coerenza no?? Così si crea solo confusione in chi legge.
Torace: ”ben proporzionato ma poco sviluppato”? Solo il torace di un cavallo che non lavora può essere contemporaneamente “ben proporzionato” e “poco sviluppato”, inoltre il paragone si può fare solo all’interno della stessa razza, è ovvio che se si paragona solo il torace di un AT a un cavallo di un’altra stazza, tipo un Holstein, risulterà troppo piccolo. Il cavallo va visto nel suo insieme, il torace dell’AT è proporzionato a quel soggetto dolicomorfo che è l’AT e, se allenato, si sviluppa eccome!!!
Zoccoli: è vero che l’Akhal-Tekè ha movimenti eccezionalmente eleganti (spesso vengono loro dati nomi di uccelli poiché quando si muovono sembra quasi non tocchino terra), ma non è lo zoccolo piccolo a dare l’eleganza dei movimenti!! Nel caso dell’AT è il modo in cui distendono la gamba prima di posare lo zoccolo a terra, la cosa è stata oggetto di studi appositi!
Passando a considerare il testo dell’articolo, esordite dicendo che la razza non ha avuto un tipo di selezione moderno e che è stata superata dalle altre, ho già fatto notare che di Akhal-Tekè ce ne sono pochissimi al mondo, per cui è normale che produca meno campioni di altre razze più diffuse, a questo punto devo specificare che la razza è poco diffusa nel mondo non perché poco qualitativa, ma perché i Russi molto difficilmente li vendono, al di fuori della Russia ce ne sono solo poche centinaia, perché è proprio la politica della Russia e del Turkmenistan quella che limita al massimo l’esportazione in quanto ci tengono a tenersi le loro “glorie nazionali”. E’ più facile che li usino come regalo di lusso: ne hanno donato uno alla Regina d’Inghilterra, uno a Clinton, uno a Mitterand, che ora è montato da sua figlia. Anche quando si riesce a comprarne uno è praticamente impossibile che sia uno dei migliori, in Europa di stalloni considerati importanti in Russia, che io sappia, ce ne sono soltanto 2: uno è Chorog, che vidi 5 anni fa in Germania, nipote di Gelishikli, che i Russi hanno deciso di vendere solo perché lo avevano talmente sfruttato come stallone che erano pieni di suoi puledri e poi ormai aveva 18 anni, e la carriera come stallone in Russia l’aveva già svolta , è morto 2 anni fa a 31 anni e ha prodotto moltissimi ottimi puledri e nel 1997, alla veneranda età di 29 anni, ancora saltava e partecipava a competizioni di completo.L’altro stallone importante che abbiamo è Myzar dei Prati Nuovi, che è stato venduto in Italia solo per il caso fortuito che l’ha voluto in tournee in Europa occidentale quando il circo di Mosca, di cui era, si vide costretto a ridimensionare le spese. Purtroppo è vero che nelle gare internazionali si vedono pochi AT, ma non perché la razza è stata superata dalle altre, solo perché al momento i migliori soggetti sono in Russia e questa al momento non può concentrare le proprie energie e risorse sui concorsi all’Estero, per cui, di solito, la Russia proprio non partecipa.
Ci tengo inoltre a smentire il fatto che la razza non abbia avuto una selezione moderna, non è affatto vero: una selezione moderna non solo c’è, ma da molto tempo, è naturale poi che in Turkmenistan esista una corrente di allevatori “puristi” che vogliono tenere l’AT così com’era in origine, del resto molti lo usano ancora oggi per gli stessi scopi e negli stessi ambienti per cui era stato selezionato nei millenni (guerre tra tribù a parte) dai Tekè, ma c’è anche una politica di selezione moderna che mira ad ottenere soggetti da sport sempre migliori, e questo non solo fuori della Russia, ma anche lì. Inoltre i documenti ad un soggetto li può rilasciare soltanto il MAAK ( il vecchio Ministero dell’agricoltura russo), presso cui c’è lo Stud-book di razza, e sapete come fanno? Fin dal 1927 hanno iniziato ad usare il sangue, cioè: quando ad un allevatore, mettiamo italiano, nasce un puledro, questo deve far fare un prelievo di sangue del puledro e mandarlo all’Università di Milano, Facoltà di Medicina Veterinaria, dove vengono fatte le analisi del sangue e del DNA e trattenuto il campione di sangue (lo trattengono per fini di studio vista l’antichità della razza), l’Università poi manda una copia del risultato delle analisi all’allevatore e un’altra al MAAK, solo una volta ricevute le analisi dall’Università (e notare: non dall’allevatore, che potrebbe accordarsi con qualcuno per falsarle) il MAAK rilascia, se è il caso ovviamente, il documento al puledro, più moderni di così che altro volete??
Altra infelice affermazione del vostro articolo è quella in cui dite che “se ben addestrato” l’AT può diventare un cavallo “gradevole” in maneggio e un “discreto cavallo da scuola”: dà l’impressione che l’AT sia un cavallo un po’ tonto che ha bisogno di essere addestrato bene anche per eseguire le cose più semplici a cui può essere destinato un cavallo, questo è assolutamente falso: l’Akhal-tekè è una razza famosa per la sua intelligenza e la predisposizione all’apprendimento, posso citare un esempio che mi riguardò personalmente: presi in addestramento un soggetto intero di ben 8 anni e mezzo, che non si sapeva neanche se era mai stato domato, ero alla mia prima esperienza d’addestramento, ma ci provai ugualmente, considerato che in poco tempo portai il cavallo ad eseguire i suoi primi salti e non ritenendo di essere un “genio nato” nell’addestramento dei cavalli, direi che il fatto che io sia riuscita ad addestrare un soggetto di quell’età va a tutto merito dell’intelligenza del cavallo, non dico che non abbia mai fatto capricci, certo che ne faceva: dopo più di 8 anni di vita tra box e paddock non aveva questa gran voglia di mettersi a lavorare, ma una volta capito che bisognava esser seri si concentrava e imparava molto facilmente (bastava fargli fare bene un esercizio una volta e lo imparava subito). Già all’epoca mi informai e mi fu risposto che non c’era da stupirsi poichè l’Akhal-tekè è una razza estremamente intelligente. Docile sì, ma non tonto o “addormentato”!!!
Per concludere vorrei farLe notare che se fossi un allevatore di Akhal-tekè sarei stata profondamente amareggiata (oltre che danneggiata) dal vostro articolo, se invece fossi un Akhal-tekè sarei stata profondamente offesa.
Per inciso trovo scorretta nei confronti dei lettori la pratica di non far firmare gli articoli ai giornalisti: il lettore dovrebbe poter sapere chi ha scritto un articolo per potersi formare un’opinione del livello di bravura dei giornalisti e così in seguito poter dare più o meno credito ai loro articoli.
Scusate per la lunghezza della lettera, ma era necessaria, in attesa di un vostro articolo di correzione, cordialmente,
Eugenia Caprilli
Raduno dell'Akhal Tekkiner Zuchter und freunde del 12-13 luglio 1997 a Polling - Germania