Senofonte, Aforismi - Caprilli & Cavalli

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Senofonte, Aforismi

Curiosità equestri

Aforismi sul cavallo, di Senofonte


1
Come una casa non è abitabile se non è ben fondata, così il cavallo sarà inutile, se tutte le sue parti siano perfette, ma sia difettoso nei piedi.
2
Bisogna fare conoscere al puledro che la fame, la sete, e ogni sua molestia derivano dallo stato selvatico; e che invece il mangiare e il bere e il benessere gli vengono dall'uomo. Il puledro non solo si affezionerà all'uomo, ma giungerà a desiderarlo.
3
Se di qualcosa il puledro avrà paura, non è il caso di andare in collera, ma piuttosto di cercar di persuaderlo che non c'è niente da temere.
4
Come ci siamo proposti di acquistare un cavallo di battaglia, bisognerà fare la prova di tutti gli esercizi corrispondenti alle perizie della guerra: cioè saltar fossi, superare muricciuoli, salire e discendere alture, traversare i fianchi dei monti ripidi e scoscesi...
5
È da credersi che gli Dei abbiano dato i crini al cavallo, come all'asino e al mulo le lunghe orecchie, per garantirne gli occhi
7
Il non avvicinarsi al cavallo con ira è un precetto e un'abitudine eccellente per chi gli sta dintorno.
8
Se il cavallo non si persuade, converrà toccar prima noi stessi l'oggetto del quale ha paura, e quindi avvicinarvi il cavallo a poco a poco; coloro che voglion costringerlo con le percosse lo spaventano sempre più, perche il cavallo pensa che il castigoinflittogli in quel momento sia causato dall'oggetto del quale ha paura.
9
Allorche il cavaliere sarà montato, noi non approviamo lo star seduti alla stessa maniera che su una sedia; vogliamo che il cavaliere stia come è in piedi, con le gambe divaricate.
10
Il cavaliere deve assuefarsi a mantenere al busto la più grande flessibilità, in modo da aver più liberi i movimenti.
11
A noi piacciono molto le redini uguali e tenute strette fra le dita, sì che non scorrano... Bisogna agire sulla bocca del cavallo non mai troppo duramente, da fargli piegare il capo; ne troppo leggermente, che egli non se ne accorga...
Bisogna guardare che l'imboccatura non irriti il cavallo quando deve lavorare.
Un'imboccatura dolce è più adatta di un'imboccatura potente; e se si debba adoperare un morso più forte, si cerchi di renderlo il più dolce possibile servendosene con mano leggera.
12
Quando si voglia far muovere il cavallo, si cominci dal passo: così si evita ogni disordine.
13
Nel luogo stesso dove il cavallo è costretto a lavorare, trovi anche il riposo.
14
Il cavaliere deve secondare il cavallo in ciascuno de' suoi movimenti: deve infatti, se il cavallo si slancia impensatamente avanti, piegarsi subito innanzi; se poi s'arresta di colpo, dovrà piegarsi subito indietro; così riceverà una scossa meno forte. Saltando un fosso o affrontando una salita, sarà ben fatto di afferrarsi ai crini, affinche il cavallo non sia tormentato al tempo stesso dal terreno e dall'imboccatura; invece nello scendere si piegherà il corpo indietro e si sosterrà il cavallo con le redini...
15
Gli Dei han concesso agli uomini la favella per insegnare col ragionamento ai propri simili ciò che si debba fare; ma è chiaro che colla parola non potrai insegnar nulla al cavallo. È soltanto carezzandolo o castigandolo che si potrà insegnargli...Ciò è presto detto, ma forma la base di tutta quanta l'arte ippica!
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: carezzare il cavallo tutte le volte che faccia a modo nostro.
16
La vivacità del cavallo è come l'orgoglio nell'uomo; e, come un uomo meno si sdegna quanto meno riceve azioni o discorsi spiacevoli, così il cavallo di sangue non si eccita se si evita di inquietarlo. Per prima cosa dunque si dovrà aver cura di non farlo soffrire nel montarlo.
17
Ad ogni brusca chiamata il cavallo focoso s'inalbera, così come l'uomo si turba ad ogni apparizione, ad ogni rumore, ad ogni sensazione subitanea: tutto ciò che è improvviso scombussola il cavallo.
18
Gli esercizi quieti e prolungati mitigano l'ardore dell'animale, e lo calmano invece di animarlo. Che se qualcuno ritiene che il correr sovente e velocemente, stancando il cavallo, lo calmi, pensa tutto il contrario di quello che è. In questo modo i cavalli focosi si mettono in orgasmo come l'uomo in collera.
19
Chi vorrà servirsi in guerra di un cavallo generoso e che faccia figura, dovrà astenersi dal tormentargli la bocca e dallo spronarlo e frustarlo, come molti fanno, immaginandosi di renderlo brillante...
20
Obbligando con le redini il cavallo ad alzar troppo la testa, invece di permettergli di veder bene davanti a se, si rende cieco; e spronandolo e percuotendolo si sbalordisce più che mai, cosicche diviene pericoloso... Ma se gli s'insegnerà a muoversi tenendolo leggero in bocca, ad alzare il collo, a incurvare la testa in modo naturale, si vedrà che se ne compiacerà egli stesso e ne andrà superbo.
21
Una prova che al cavallo piace di correre, si è che quando fugge non va mai di passo, ma di galoppo.
22
Se, mentre il cavallo è nervoso, tu gli cederai le redini, subito, pel piacere di sentirsi libero, penserà di esserlo veramente; e con magnifico e leggiadro portamento, muovendo con grazia le gambe, procederà fieramente, come fa quando si pavoneggia presso gli altri cavalli.
23
Quelle cose che il cavallo fa per forza, non le apprende e male le eseguisce, come un ballerino che venisse istruito a forza di frustate odi punzecchiature.
24
(Dai « Memorabili di Socrate » ) - Se occorrerà combattere, comanderai che il nemico ti venga condotto nell'arena dove siete soliti fare gli esercizi a cavallo?

 
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